Il consiglio dei ministri ha approvato 5 decreti su sei. Abolito il vincolo sportivo, novità su agenti di calciatori e stadi. I dettagli nell’articolo.
Spadafora annuncia l’approvazione della riforma
Il Consiglio dei Ministri ha approvato, in esame preliminare, la riforma dello sport voluta dal ministro per lo Sport e le Politiche giovanili Vincenzo Spadafora.
Ad annunciarlo è stato lo stesso ministro con un post apparso sui suoi profili social nella tarda serata di ieri.
“Approvati dal Consiglio dei Ministri cinque decreti di riforma dello sport: le tutele per i lavoratori sportivi, il professionismo femminile, l’accesso degli atleti paralimpici nei gruppi sportivi militari e nei corpi civili dello Stato, l’abolizione del vincolo sportivo per i più giovani sostituito da un premio di formazione, sono solo alcune delle norme che più mi rendono felice”, ha scritto Spadafora.
“Peccato non aver trovato un accordo sul “decreto uno”, che metteva ordine nei ruoli e nelle funzioni degli organismi sportivi”, ha concluso.
Il consiglio dei Ministri non ha infatti trovato accordo in merito al “decreto uno”, che avrebbe introdotto modifiche sulla governance del Coni e delle federazioni sport, ossia sulla divisione dei compiti tra Dipartimento del Ministero, Coni, Sport e Salute, Federazioni, Enti di promozione.
Spadafora proponeva di introdurre un tetto massimo di tre mandati per i presidenti delle federazioni sportive o comunque il divieto di andare oltre due quadrienni di fila. La proposta del ministro includeva inoltre altre regolamentazioni sulla divisione delle cariche sportive.
Approvati dunque solo cinque decreti su sei.
Riforma dello sport, cosa cambia?
La principale novità introdotta dalla riforma è l’abolizione del vincolo sportivo che lega gli atleti dilettanti alle proprie società con rapporti di durata pluriennale. Fino ad oggi infatti accadeva che un giovane atleta tesserato in una società dilettantistica dopo i 16 anni si legava al club fino al 25° anno d’età. Ora, invece, con l’abolizione del vincolo i giovani atleti saranno liberati al termine di ogni stagione sportiva.
Come già avviene nei professionisti, entro il luglio 2022, anche ai tesserati del settore dilettantistico verrà dunque riconosciuta la libertà contrattuale. Saranno previsti anche premi di formazione per le società e le associazioni sportive.
Inoltre, la riforma introduce, per la prima volta, tutele lavoristiche e previdenziali per i lavoratori sportivi sia nel settore dilettantistico sia nel settore professionistico.
Tra le novità più importanti, l’istituzione presso il Coni di uno specifico registro nazionale al quale dovranno essere iscritti gli agenti sportivi. La riforma, infatti, disciplina per la prima volta la figura dell’agente sportivo in termini di requisiti di accesso alla professione, compensi e incompatibilità, al fine di garantire imparzialità, indipendenza e trasparenza nell’attività, ponendo particolare attenzione alla tutela dei diritti dei minori.
Sarà inoltre istituito un registro nazionale delle attività sportive dilettantistiche presso il Dipartimento per lo sport, gestito con modalità telematiche, nel quale verranno iscritte le società e le associazioni sportive dilettantistiche che operano nell’ambito di una federazione sportiva nazionale, disciplina sportiva associata o ente di promozione sportiva, e svolgono attività sportiva, didattica e formativa.
Tra le altre cose, la riforma prevede l’aggiornamento delle norme tecniche e la semplificazione delle procedure amministrative per ciò che concerne la realizzazione e manutenzione degli impianti sportivi. L’obiettivo è quello di garantire il rinnovamento delle strutture, soprattutto in termini di accessibilità e sicurezza, adeguandosi alla normativa internazionale e agli standard europei.
Altri punti importanti della riforma approvata sono: l’affermazione delle pari opportunità per lo sport femminile, professionistico e dilettantistico; il riconoscimento di pari diritti delle persone con disabilità nell’accesso alla pratica sportiva di tutti i livelli; la tutela dei minori e dei cittadini con disabilità nell’ambito della pratica sportiva; la tutela e il sostegno del volontariato sportivo; l’istituzione di un “Fondo per il professionismo negli sport femminili”; l’istituzione della figura professionale del chinesiologo di base, di quello sportivo e del manager dello sport.
“E’ una riforma importante, che introduce norme tanto attese che daranno forza e spessore e renderanno ancora più moderno nostro sistema sportivo”, ha detto il ministro Vincenzo Spadafora, a margine di una videoconferenza stampa tenutasi all’indomani dell’approvazione dei cinque decreti di riforma dello sport.
“È stato un percorso molto complesso iniziato con un’altra maggioranza, ringrazio tutte le forze politiche che hanno dovuto fare un lavoro complesso e difficile per una mediazione su posizioni di partenza che a volte erano anche molto diverse”, ha concluso.
fonte immagine: https://www.facebook.com/vincenzospadaforaufficiale/photos/a.1384982458413191/2224939157750846
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Una risposta su “Approvata riforma dello sport: cosa prevede?”
Bravo Ministro , era ora che si mettesse un po’ d’ordine in quello che era il mondo del dilettantismo e dello sport femminile , anche se io avrei messo un tetto sugli stipendi dei professionisti , sopra tutto nel mondo del calcio e su altri sport cosi detti ricchi non trovo giusto che in un momento dove ci sono tante crisi nel mondo del lavoro si diano stipendi milionari agli “sportivi “