Al centro della news di calcio di oggi vi è Niklas Bendtner: l’ex Arsenal e Juventus ha raccontato a BBC Radio 5 i suoi primi momenti all’interno dello spogliatoio a Torino ed ha rilasciato alcune dichiarazioni su quello che è successo all’interno degli spogliatoi.
L’ attaccante danese, ai microfoni di BBC Radio 5 ha rilasciato alcune dichiarazioni su quella che è stata la sua esperienza d’impatto negli spogliatoi del Torino:
“Non trovavo i miei compagni nel mio primo giorno in bianconero – ha specificato Bendtener – poi all’improvviso vedo 12 giocatori in bagno a fumare sigarette e bere caffè, ridevano e scherzavano. Ti potevi trovare di fronte Buffon o Pirlo e a quel punto cosa puoi dire a due così? Se guardi alla loro carriera. C’era un segno di apparenza incredibile negli spogliatoi, il problema del fumo, quindi, non veniva posto da nessuno, ma in ogni squadra in cui sono stato c’era qualcuno che fumava”.
Quella in bianconero per Bendtner fu una parentesi sfortunata: 11 presenze senza gol nel 2012/13, ma comunque uno scudetto in bacheca.
“Soprattutto fuori dal campo – ricorda Nicklas Bendtner – Al mio primo giorno alla Juve non riuscivo a trovare i miei compagni. 12 giocatori nei bagni, sigaretta e caffè, ridevano e scherzavano. Una situazione che mi ha davvero divertito”.
Bendtner: la biografia senza filtri
In «Both Sides», l’ex attaccante di Arsenal e Juventus ha parlato, o meglio scritto, anche di sesso e ha ammesso che pagare per andare a letto con una professionista sia una pratica assai diffusa nel calcio e persino il giorno prima di una partita:
“Molti calciatori preferiscono fare sesso a pagamento piuttosto che andare con una ragazza del posto, che potrebbe poi ricattarli”. A scriverlo nelle pagine della sua biografia «Both Sides», che nel Regno Unito sta spopolando, è l’attaccante danese Nicklas Bendtner. Sui suoi colleghi finiti in mezzo a degli scandali ha specificato: “sono stati solo sfortunati, perché sono stati beccati coi pantaloni calati, ma credetemi che questo delle prostitute è un fenomeno molto diffuso nel calcio professionistico e tutti in questo ambiente hanno sentito di qualcuno che lo ha fatto, specialmente in Inghilterra, dove è tradizione raccontare alla squadra le proprie storie intime”.
Calcio e prostituzione: l’ex juve dice la sua
Sul motivo che spingerebbe i calciatori a pagare per il sesso, il calciatore ha la sua teoria.
“Pagare una prostituta è meno rischioso che rimorchiare una che conosci in giro – ha assicurato il danese – e se sei incline all’infedeltà, difficilmente ti azzardi a farlo con una normale, a maggior ragione quando sei un calciatore famoso. So di molti incidenti che riguardano le prostitute, ma conosco altrettante storie di estorsione tramite i social media. Stiamo parlando delle cosiddette cercatrici d’oro che bazzicano sulla scena della vita notturna, pronte per una sc… e poi ti fotografano mentre dormi o sei nudo e quelle foto diventano la loro carta vincente e possono chiederti di tutto per tenere la bocca chiusa. E lo fanno. Con le prostitute non sei in una botte di ferro, ma almeno loro hanno una sorta di giro d’affari da tutelare”.
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