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Calci di rigore: perché anche un campione può sbagliare?

In vista di una finale o una partita importante, capita anche ai campioni di sbagliare i calci di rigore. Perchè succede? Risponde la scienza.

In vista di una finale o una partita importante, capita anche ai campioni di sbagliare i calci di rigore. Perchè succede? Risponde la scienza.

Sbagliare un calcio di rigore non è solo questione di sfortuna e nemmeno di troppa pressione. In vista di una finale e di un premio importante, la regione del cervello che guida la nostra capacità di movimento funziona peggio e può far sbagliare un rigore. A dirlo è uno studio pubblicato su New Scientist.

Perchè si sbagliano i calci di rigore?

Capita di perdere una finale o una partita importante a causa di un calcio di rigore sbagliato. Non è solo una questione di dilettanti; anche i campioni possono sbagliare. Perchè ciò avviene?

Quando un calciatore sbaglia, spesso si attribuisce la colpa alla troppa pressione. In realtà dietro quell’errore c’è una spiegazione scientifica. Un nuovo studio, pubblicato su New Scientist, spiega infatti che il meccanismo cerebrale che governa la capacità motoria, davanti all’aspettativa di una ricompensa molto importante (come la vittoria di un titolo in palio), può incepparsi.

Secondo gli studiosi, il nostro sistema di programmazione motoria ci aiuta sempre a eseguire il migliore movimento possibile in vista di una ricompensa ma, quando l’aspettativa è troppo alta, accade esattamente il contrario: il movimento da compiere diventa difficile e viene eseguito male. Per questo si sbaglia un rigore.

Lo studio sui macachi

La ricerca è stata condotta da alcuni ricercatori della Carnegie Mellon University (Pennsylvania) i quali, già nel 2001, avevano osservato che alcuni macachi addestrati per portare a termine un compito difficile in cambio di acqua zuccherata, incontravano maggiore difficoltà quando la bevanda era più abbondante. Per approfondire lo studio, di recente, lo stesso team di ricercatori ha addestrato un altro gruppo di macachi a raggiungere un piccolo bersaglio mobile che richiedeva movimenti rapidi e precisi, sempre in cambio di diverse quantità di acqua zuccherata.

Stavolta i ricercatori hanno registrato l’attività dei neuroni nella corteccia motoria, ovvero la regione del cervello delle scimmie che pianifica ed esegue i movimenti. Gli studiosi hanno scoperto che le informazioni relative all’importanza della ricompensa interferivano con il sistema di programmazione motoria. Nello specifico, tutte le cellule della corteccia motoria sono risultate sensibili all’aspettativa della ricompensa, sintonizzando le loro risposte di conseguenza: hanno aumentato la loro attività in previsione di ricompense maggiori e l’hanno diminuita in vista di ricompense minori.

Tuttavia, questo meccanismo si è inceppato quando le scimmie hanno provato a raggiungere una ricompensa ancora maggiore. Di conseguenza, le informazioni sulla pianificazione motoria sono diminuite in modo drastico, rendendo più difficile eseguire ogni movimento. Lo stesso, secondo gli studiosi avviene quando bisogna battere un calcio di rigore.


fonte: focus

fonte immagine: https://pixabay.com/it/photos/calcio-giocatore-triste-fallire-6678725/

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