Il calcio femminile sta prendendo sempre più piede in Italia anche se il gap rispetto ad altri paesi europei o agli Stati Uniti, dove è ormai realtà consolidata da decenni, resta evidente. Ad ogni modo, si sa ancora poco del calcio femminile. Dove e quando è nato? Scopriamolo insieme.
Calcio femminile: quando e dove è nato?
A differenza del calcio maschile, di cui si parla abbondantemente, poco si conosce del calcio femminile. Ad esempio non tutti sanno dove e quando è nato.
Le origini del calcio femminile, esattamente come quelle del cacio maschile, sono legate alla Gran Bretagna, patria del football, e alla Seconda rivoluzione industriale. Le prime squadre di calciatrici inglesi nacquero infatti come dopolavoro per le operaie. La squadra più antica è la Dick, Kerr’s Ladies Football Club, fondata nel 1894 dalle lavoratrici della fabbrica di vagoni e locomotive (e poi di munizioni) Dick, Kerr & Co. di Preston, nel Lancashire. Il primo incontro del team inglese è datato 1895.
Le squadre femminili si moltiplicarono nel corso della Prima guerra mondiale, con la mobilitazione di molte donne in fabbriche riconvertite alla produzione bellica, e dopo il conflitto la loro attività proseguì. Il 26 dicembre 1920 le Dick, Kerr’s Ladies affrontarono il St Helen’s Ladies F.C. a Liverpool, davanti a oltre 50mila spettatori, e inaugurarono anche il “calciomercato”: il Dick, Kerr’s Ladies riuscì infatti a strappare al St Helen’s la campionessa Lili Parr offrendole un lavoro e uno stipendio.
Da allora nacquero squadre femminili anche fuori dal territorio del Regno Unito, in Scozia e Francia, dove le Kerr’s Ladies giocarono quattro partite (le prime internazionali). Tuttavia, già nel 1921 la Football Association britannica vietò alle donne di giocare sui campi federali. Il divieto durò fino agli Anni ’70, ma non impedì alle Kerr’s Ladies di continuare a giocare fino al 1965 (dal 1926 con il nome di Preston Ladies F.C.), vincendo 758 partite su 828.
Quando è arrivato in Italia?
In Italia il calcio femminile è arrivato tardi, solo dopo la fine del regime fascista.
La prima squadra di calciatrici italiane fu fondata da un gruppo di ragazze di Milano nel 1933: il Gruppo femminile calcistico. Il team riuscì ad ottenere dalla Figc il permesso di giocare, ma solo a porte chiuse, ovvero senza pubblico. Tuttavia, quando nell’ottobre dello stesso anno organizzarono la prima trasferta, contro una squadra femminile appena nata ad Alessandria, furono fermate dal regime fascista che le dirottò verso atletica o basket (che si giocava senza contatto).
Il fascismo proibì dunque alle donne – che dovevano essere mogli e madri prolifiche – di praticare il calcio, considerato uno sport prettamente maschile.
Pertanto, solo dopo la fine del regime fascista, nel nostro Paese si ricominciò a parlare di calcio femminile. Nel 1946, a Trieste, si formarono due squadre (Triestina e San Giusto), poi anche a Napoli e in seguito in altre città.
Il primo campionato nazionale femminile in Italia si giocò nel 1968 e fu vinto dal Genova. Soltanto nell’86, però, le calciatrici italiane entrarono nella Figc, alla voce “tornei dilettantistici”.
Il Campionato del Mondo debuttò nel 1991, in Cina, con la vittoria degli Usa sulla Norvegia.
[fonte immagine: https://pixabay.com/it/photos/calcio-giocatori-squadra-gli-sport-6172339/]
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