Attraverso una nota ufficiale la FIGC ha preso atto di quanto deciso dal governo con il DPCM che vieta qualsiasi forma di manifestazione sportiva fino al 14 giugno, sospendendo il calcio fino a tale data.
Un passaggio formale che tuttavia indica come ci sia ancora mancanza di un accordo sulle modalità e le tempistiche con cui il campionato di Serie A potrebbe riaprire i battenti per portare alla conclusione questa travagliata stagione.
Si sta cercando di trovare un accordo soprattutto per quanto riguarda la gestione della quarantena e il ruolo che dovranno avere in questa fase i medici delle varie società sportive. Il governo naturalmente vuole che anche in ambito calcistico siano rispettate le misure adottate per prevenire e contrastare il contagio da coronavirus. Inoltre, si sta cercando di trovare un possibile accordo per quanto riguarda le linee guida per gestire le fasi di allenamento delle varie squadre professionistiche soprattutto nel caso in cui si possa manifestare la positività di un tesserato.
FIGC contraria ad una ripartenza il 20 giugno
Continua dunque la fase di concertazione tra gli organi federali del calcio italiano e il governo per quanto riguarda un possibile accordo che possa permettere alla serie A ed altri campionati di completare la stagione evitando delle problematiche piuttosto significative anche in termini economici.
La FIGC si è dovuta allineare al dpcm pubblicato dal governo Conte con il quale in buona sostanza si è sancito il divieto di svolgere qualsiasi manifestazione sportiva fino al prossimo 14 giugno. La FIGC ha dovuto accettare di buon grado questa decisione ma non sembra essere convinta della possibilità che si possa riprendere il 20 di giugno. La data ideale sarebbe quella del 13 giugno per la quale ci sarebbe bisogno di un piccolo meccanismo che permetta di assottigliare leggermente il divieto in termini di tempistiche.
Un’eventualità abbastanza probabile anche perché la federazione con una possibile partenza dal 20 giugno dovrebbe per forza di cose impostare un campionato con ben due impegni a settimana per altro tralasciando definitivamente l’idea di poter completare anche la Coppa Italia con i ritorni delle due semifinali e la finale.
Il ministro Spadafora dovrà quindi cercare di presentare alla FIGC e soprattutto ai vari club calcistici delle linee guida per quanto riguarda lo svolgimento degli allenamenti che possano essere facilmente adottati. Non resta quindi che attendere i prossimi giorni per eventuali soluzioni condivise. Evidentemente una mancanza di accordo rimanderebbe il discorso direttamente al mese di settembre o magari a quello di fine agosto per la nuova stagione calcistica.
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