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Gabriele Gravina: ‘Valutiamo obbligo vaccino ai calciatori’’

Anche il mondo del calcio si sta mobilitando per adottare misure anti-covid in linea con quelle del Governo. Ecco cosa ha detto in merito Gabriele Gravina, il presidente della Figc.

Anche il mondo del calcio si sta mobilitando per adottare misure anti-covid in linea con quelle del Governo. Ecco cosa ha detto in merito Gabriele Gravina, il presidente della Figc.

Nel corso di una conferenza stampa al termine del Consiglio Federale, il presidente della Figc Gabriele Gravina ha illustrato la bozza di riforma dei campionati e ha parlato anche delle prossime misure che il calcio italiano adotterà per contrastare il Covid.

Ecco cosa ha detto.

Riforma Serie A

Nel corso della conferenza stampa Gabriele Gravina ha innanzitutto affrontato il tema della riforma del calcio professionistico e della possibilità di avere una Serie A a 18 squadre, annunciando una rivoluzione: “Serie A a 18 o 20 squadre? Non mi affascina parlare di numeri e non è lì che sta la riforma. La riforma dei campionati non prevede solo un cambio di format, ma è una vera e propria rivoluzione con un impatto a livello di sostenibilità e stabilità del sistema. Non sono più sostenibili tre livelli di professionismo, per questo ho proposto dal 2024/2025 una fusione tra B e C, che diventerà C Elite, così come ci sarà una D Elite per creare un ammortizzatore per la categoria “, ha detto il numero uno della Figc rispondendo alle domande sull’argomento.

“Di certo vogliamo ridurre il numero delle retrocessioni e il divario di risorse tra le diverse categorie”, ha precisato.

Obbligo vaccinale e Green Pass, le parole di Gabriele Gravina

Il presidente Gravina ha affrontato anche la questione dell’obbligo vaccinale e del green pass: “Il Green pass deve considerare tutti: non solo i tifosi ma anche i calciatori. La nostra proposta è in linea con quella del Governo, il nostro protocollo è il più severo. La Federazione valuterà nell’agevolare la campagna vaccinale e, in seguito, se sarà il caso di adottare provvedimenti di obbligatorietà al vaccino per i tesserati. Dire che chi non ha il vaccino non potrà svolgere una determinata attività credo sia giusto da valutare”, ha detto.

“Ho proposto il green pass obbligatorio anche per giocatori e addetti ai lavori, dai professionisti ai dilettanti, perché il calcio, anche se ha già un suo protocollo severissimo, resta all’interno delle regole che valgono per il Paese”, ha chiarito Gravina. “Ci faremo ancor più promotori della campagna vaccinale e valuteremo in seguito a tutela della salute dei nostri lavoratori l’obbligo di vaccino”, ha proseguito.

Riapertura degli stadi

Gabriele Gravina ha poi rilasciato dichiarazioni sulla riapertura degli stadi: “Il limite del 50% è insoddisfacente e inapplicabile al calcio se sarà necessario mantenere il distanziamento di un metro. Il nostro distanziamento sociale non permette di occupare un seggiolino si e uno. Abbiamo chiesto al Governo di valutare la possibilità dell’occupazione a scacchiera”, ha spiegato.

“Dispiace che al calcio italiano, che riflessi tanto importanti ha sul Paese dal punto di vista economico e sociale, non venga riconosciuta la sua dignità dallo Stato, non tanto per i ristori, quanto per le difficoltà nel consentire la ripresa da una delle crisi più profonde dalla sua costituzione”, ha concluso.

fonte immagine: https://www.facebook.com/FIGC/photos/a.439656379408688/6105321132842156/

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