Il 27 gennaio il CIO deciderà sulla mancata autonomia del Coni, in caso di esclusione le Olimpiadi di Tokyo potrebbero essere giocate da indipendenti.
L’Italia ad un passo dalle sanzioni
Le Olimpiadi di Tokyo 2020 sono state rinviate, a causa della pandemia da Covid-19, al 23 luglio del 2021, ma una doccia fredda potrebbe frenare l’entusiasmo italiano. Il CIO (Comitato Olimpico Internazionale) il 27 gennaio deciderà se sanzionare l’Italia per “mancata indipendenza” del Coni dalla politica. La situazione attuale non è compatibile con lo statuto olimpico. Un decreto legge, emanato nelle prossime ore, potrebbe salvare il tricolore, fermo restando che in caso di esclusione gli atleti italiani sarebbero ammessi ma da indipendenti, come nel caso degli sportivi russi e bielorussi.
Le motivazioni che portano al rischio esclusione
Il Coni si trova in una situazione del tutto particolare, dopo la riforma dello sport attuata dal precedente Governo Conte (Movimento 5 Stelle + Lega) ha perso parte della propria autonomia a favore dell’ingresso di Sport e Salute, difatto un organo governativo. La Carta Olimpica chiede l’indipendenza del Coni e il Cio, nei mesi scorsi, aveva sollecitato l’Italia ad adeguarsi. La situazione è molto delicata, soprattutto in vista delle prossime olimpiadi invernali di Milano-Cortina 2026.
Si spera in una soluzione lampo
A meno di 48 ore dalla decisione del Cio, il Governo dovrebbe risolvere la questione dell’autonomia del Coni. Il presidente del Comitato, Giovanni Malagò è intervenuto in audizione presso le Commissioni della Camera dei Deputati, chiedendo di intervenire con un provvedimento, affinchè si evitino le temute sanzioni. Fonte immagine: https://pixabay.com/it/photos/le-mani-protezione-anelli-olimpici-1429672/