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Ripresa Serie A: bisogna tutelare la salute dei giocatori

La Serie A si prepara a ripartire, ma è necessario formulare regole specifiche. I club potrebbero richiedere uno scudo legale in caso di malattia dei giocatori.

La Serie A si prepara a ripartire, ma Ranieri Romani, partner di Lca, ha evidenziato la necessità di formulare regole specifiche. I club potrebbero richiedere uno scudo legale in caso di malattia dei giocatori.

Il calcio sta per ripartire. I primi a tornare in campo dovrebbero essere i giocatori della Bundesliga (Germania), dove i club hanno già ricevuto il via libera da parte del governo di tornare ad allenarsi. Anche la Serie A scalda i motori in vista del ritorno in campo, con la consapevolezza che non si può più aspettare se si vuole scongiurare il crack finanziario.

Infatti, non ripartire significherebbe, tra le altre cose, dover giocare la stagione 2020-2021 a 22 squadre, il che renderebbe il prodotto calcio meno appetibile ai player che dovranno acquistare i diritti tv per il prossimo triennio. Inoltre, senza i ricavi provenienti dai diritti televisivi, la Serie A e tutto il calcio italiano rischierebbe di scomparire. Gli unici club a protestare per la riapertura del campionato sono quelli che rischiano la retrocessione in Serie B, in quanto sperano che un’eventuale fine anticipata del torneo sancisca per loro una salvezza a tavolino. Lo scenario più probabile è una ripresa degli allemanenti a inizio maggio, con la ripresa del campionato di Serie A nella seconda parte del mese di maggio.

Club, giocatori e salute

Più volte, negli ultimi anni, è stato utilizzato il termine azienda accostato a un club sportivo, per rendere più esplicita l’importanza dell’aspetto finanziario rispetto al passato. I club sono da considerarsi delle vere e proprie imprese, in quanto i giocatori non sono semplici tesserati ma lavoratori subordinati.

Questo implica il rispetto dei principi fondamentali di un contratto di lavoro. Da parte dei club, dunque, c’è l’obbligo di garantire l’incolumità dei loro dipendenti (calciatori, allenatore, staff tecnico, staff sanitario, magazzinieri, ecc.). Intervistato sull’argomento, il partner di Lca (noto studio legale), Ranieri Romani, ha spiegato che il legislatore dovrà formulare regole d’ingaggio chiare per far sì che il campionato riprenda. Inoltre, Romani ha aggiunto che, con ogni probabilità, verrà sacrificato il diritto alla salute dei giocatori per preservare invece il diritto di libertà d’impresa.

Scudo civile

L’esperto Ranieri Romani ha spiegato che i club potrebbero richiedere garanzie al legislatore sull’attuazione di uno scudo, sia penale che civile, nell’eventualità che un loro dipendente si ammali dopo la ripresa degli allenamenti per portare a termine il campionato. Un altro problema pratico ha per oggetto la necessità di svolgere quotidianamente circa 50-60 tamponi, se si contano tutti i dipendenti del club chiamati a stare insieme – e isolati allo stesso tempo – fino alla fine del campionato.

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