La Serie A e la Serie B si apprestano a ripartire, ma il Comitato Tecnico Scientifico conferma la quarantena precauzionale di 14 giorni anche per calciatori e staff. Ecco i dettagli.
Il mondo del calcio italiano si appresta a riaprire i battenti dopo il lungo periodo di lockdown imposto dalle misure di contrasto al contagio da coronavirus. Gli organi sportivi stanno lavorando lungamente in collaborazione con il governo e con il Comitato Tecnico Scientifico per consentire alla serie A e alla serie B di partire da domenica 13 giugno, rispettando i protocolli previsti in termini di prevenzione del contagio.
A tal proposito, proprio in queste ore, arriva una sorta di doccia gelata per i Club italiani in quanto, il Comitato Tecnico Scientifico ha confermato che, anche per il mondo del calcio, la quarantena precauzionale debba essere di 14 giorni. Questa precisazione è stata fornita dal Comitato in risposta ad alcune notizie rimbalzate sui principali media secondo le quali per i calciatori e il personale della squadra si sarebbe prevista una riduzione del possibile periodo quarantennale.
Una situazione che, evidentemente, contrasta le disposizioni e il protocollo che lo stesso Comitato Tecnico-Scientifico ha messo a disposizione per le squadre per gestire la ripartenza e che, indubbiamente, non può essere differente da quello di altri settori produttivi.
La nota diffusa dal Comitato Tecnico Scientifico
Nella nota diffusa dal Comitato Tecnico-Scientifico, si è voluto ribadire con estrema chiarezza e forza come non ci siano alternative sulle procedure che sono state previste per ogni tipologia di attività e per ogni tipo di soggetto per consentire di riprendere la relativa attività.
Il Comitato, inoltre, ha voluto sottolineare come la falsa notizia di prevedere un trattamento particolareggiato e personalizzato per alcune categorie, come nel caso dei calciatori della Serie A e dei componenti dello staff di varie squadre di calcio, sarebbe oltre che un’azione controproducente dal punto di vista della prevenzione sanitaria, anche un messaggio per creare nella società civile scarsa fiducia nell’attendibilità e nel rigore etico e scientifico previsto dai vari protocolli.
Nella nota si sottolinea anche come il calcio, essendo un gioco di contatto, deve assolutamente prevedere dei protocolli ben definiti che potrebbero essere anche ulteriormente più restrittivi. Insomma, sembra che almeno per il momento si debba ripartire nel calcio con misure previste anche per altri settori e soprattutto soddisfacendo alcuni protocolli che devono essere concordati dal Comitato Scientifico insieme al governo e alle stesse società per valutarne l’applicabilità.
Probabilmente, nelle prossime settimane e prima che riparta il campionato di calcio di Serie A e Serie B, si avrà maggiore chiarezza sui protocolli anche se resterà indubbiamente la durata dei 14 giorni per quanto riguarda la quarantena precauzionale.