Le ultime ATP Finals di Londra ci hanno mostrato uno Stefanos Tsitsipas davvero fuori dal comune. Grazie alla sua vittoria nell’atto conclusivo contro l’austriaco Dominic Thiem, il tennista austriaco ha dimostrato ancora una volta tutta la sua classe e sembra destinato ad essere il punto di riferimento di questa disciplina nel corso di prossimi anni.
Nel corso degli ultimi anni, il tennis internazionale si è evoluto in maniera costante e tale tendenza sembra pronta ad essere avvertita anche nel prossimo futuro.
Basti pensare alle ultime cinque edizioni dei Masters di fine stagione, che hanno visto il successo di cinque tennisti diversi. Stiamo parlando di Djokovic, Murray, Dimitrov, Zverev e ora, per l’appunto, Tsitsipas. Tuttavia, l’affermazione del greco sembra nascondere un significato ben differente rispetto a quelle dei due suoi immediati predecessori.
Non appare come la vittoria isolata di un outsider, ma un’impresa dal peso specifico molto elevato. Stefanos sembra intenzionato a sostituire la generazione precedente, dominata da Roger Federer, Rafa Nadal e Novak Djokovic. Insieme a lui, si sta finalmente facendo avanti un gruppo di tennisti pronti a dare una nuova impronta ad uno sport che si sta evolvendo sotto tutti i punti di vista.
I candidati per raccogliere l’eredità di Federer, Nadal e Djokovic
Molto interessante è il russo Medvedev, attualmente quarto al mondo e capace di centrare la finale agli US Open. Anche lo stesso Thiem, nonostante abbia già 26 anni, ha il futuro dalla sua parte.
Il canadese Shapovalov si sta facendo largo all’età di soli 20 anni ed è un altro nome già segnato sui taccuini di numerosi esperti ed appassionati. Anche l’Italia è ben rappresentata, grazie al 23enne Matteo Berrettini e al sorprendente 18enne Jannik Sinner, vincitore dei recenti ATP NextGen di Milano e potenzialmente in grado di assumere proporzioni enormi.
Ovviamente, questa nidiata viene guidata dal 21enne Tsitsipas, autentico talento che ha già fatto vedere potenzialità inesplorate. Ora l’attenzione si sposta verso la rinnovata Coppa Davis, il cui format è stato trasformato dopo 118 anni di storia e fa storcere il naso a più di qualche purista.